Ricevo e volentieri pubblico:
FESTIVALETTERATURA
XIX edizione dal 9 al 13 settembre a Mantova
SI PENSA AL FUTURO GUARDANDO AL PASSATO
Scrittura è la parola chiave di questa diciannovesima edizione di Festivaletteratura che si terrà a Mantova da mercoledì 9 a domenica 13 settembre: scrittura – come segno grafico, rappresentazione simbolica, trasposizione fisica del pensiero, strumento cognitivo, espressione inequivocabile della personalità – e ricerca sul linguaggio. Festivaletteratura ancora una volta sperimenta, lavora sulle possibilità di nuovi linguaggi, e al contempo valorizza il suo passato, la quasi ventennale materia storica del suo archivio, che non è solo memoria, ma serve a innescare nuovi progetti culturali.
In questa edizione del festival si parlerà dunque del futuro della scrittura con prototipi, il cantiere progettuale che parte già dal 24 agosto: uno spazio per immaginare nuovi supporti al racconto in cui 10/15 giovani saranno chiamati ogni anno a progettare e – se possibile – a realizzare un prototipo (una forma di neo-libro?) che sappia cogliere tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per la produzione di nuova letteratura e per la trasmissione del sapere.
E insieme al futuro, anche il passato si radica e struttura, e finalmente diventa fruibile l’immenso materiale di chi ha lasciato il proprio segno grafico e di presenza al festival in tutti questi anni, con l’apertura dell’archivio di Festivaletteratura, attraverso l’Opac. Un catalogo on-line di foto, video, registrazioni sonore e molto altro consentirà a tutti di prendere coscienza del notevole patrimonio documentario sulla letteratura contemporanea raccolto e di utilizzarlo come partenza per nuovi progetti culturali. A questo scopo, il nuovo sito riprenderà articoli, discussioni, commenti, produzioni originali, costruendo “racconti” di scrittori e temi di cui si tratterà, e che permetteranno ai suoi visitatori, già nelle settimane precedenti, di leggere, confrontarsi, partecipare alle riflessioni e ai pensieri che animeranno il Festival.
Quest’anno a Festivaletteratura si ritrova la bellezza e il senso della scrittura manuale, la sua storia e il suo futuro, con i laboratori di calligrafia tenuti da Ewan Clayton, il passaggio dal segno manuale al carattere tipografico – con la rivoluzionaria invenzione del corsivo a stampa di Aldo Manuzio nel 500esimo anniversario della morte –, gli incontri con il maestro indiscusso della grafica internazionale Giancarlo Iliprandi, la scrittrice designer tedesca Judith Schalansky, il giovane designer polacco Jan Bajtlik.
E c’è sapore di antico e insieme contemporaneo nella scrittura in scena con gli autori più apprezzati del teatro italiano di oggi – Lucia Calamaro, Laura Curino, Letizia Russo, Fausto Paravidino e Michele Santeramo – a cui si aggiungerà uno speciale incontro con il premio Nobel Wole Soyinka, grande drammaturgo africano contemporaneo. Sull’onda della scrittura in scena, sono numerosi gli appuntamenti del Festival 2015 proposti in forma scenica o di conferenza/spettacolo, molti dei quali dedicati a figure della storia e della letteratura, opere o eventi del nostro passato più o meno recente. Così Anna Bonaiuto ripercorrerà sul palco del Teatro Bibiena la straordinaria vita di Cristina di Belgiojoso; Guido Ceronetti riprenderà appositamente per Festivaletteratura Quando il tiro si alza, lo spettacolo sulla prima guerra mondiale portato in scena con il suo Teatro dei Sensibili. Si cimentano invece con le Scritture, Sandro Veronesi con un monologo sul Vangelo di Marco e Davide Longo rivisitando con drammatizzazioni e musiche la storia delle Nozze di Cana.
La passione per la scrittura passa per le biblioteche e quest’anno Festivaletteratura si avventura nelle oscure e terribili meraviglie del gotico italiano, tra testi spesso dimenticati o negletti, che coinvolgono autori più o meno sospettabili come Arrigo Boito, Luigi Capuana, Tommaso Landolfi, Federico Tozzi, Italo Svevo, Luigi Pirandello, Massimo Bontempelli, Grazia Deledda, Curzio Malaparte, Leonardo Sciascia, Alberto Moravia e molti altri. Sotto la guida di Luca Scarlini, il Festival allestirà nello spazio dell’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale una biblioteca da paura per grandi e piccoli lettori con oltre mille volumi – in digitale e in cartaceo – completa di un juke-box dell’orrore con musiche e partiture che vanno dall’opera lirica agli Squallor. E dall’alba a notte fonda si susseguiranno le letture di racconti gotici italiani della Compagnia della Lettura.
Una città in libri sarà dedicata quest’anno a San Pietroburgo: una bibliografia esposta attraverso volumi, curata da Gianpiero Piretto e Luca Scarlini per immergersi nelle atmosfere e nella storia della città russa con Tolstoj, Dostoevskij, Puskin, Gogol, Goncarov ma anche Algarotti, Sacher-Masoch, Coetzee e Ken Follett.
Tra gli oltre settanta ospiti internazionali, invitati quest’anno a Festivaletteratura, il premio Nobel Mario Vargas Llosa, nuovamente a Mantova, a più di dieci anni dalla sua precedente partecipazione, per la chiusura della manifestazione. Altra voce della letteratura latinoamericana è quella dell’argentino Marcelo Figueras, che attraverso i suoi romanzi ripercorre la tragica stagione delle dittature. Saranno presenti anche Javier Cercas, Martín Caparrós, Richard Ford, la poetessa Jorie Graham, gli statunitensi Andrè Dubus III, Percival Everett, Allan Gurganus o l’australiano Richard Flanagan, vincitore del Booker Prize 2014. Con György Konrád Festivaletteratura porta a Mantova uno degli scrittori che meglio ha testimoniato la perenne lotta contro l’autoritarismo sostenuta dagli intellettuali dell’est Europa. La complessa coesistenza di retaggi culturali differenti, l’amaro risveglio nel mondo post-comunista che accomuna l’esperienza di molte realtà dell’Europa orientale torna nelle opere di altre due autrici ospiti, la bulgara Zdravka Evtimova e la croata Daša Drndic´, mentre nel poeta albanese Gëzim Hajdari trova espressione l’universale condizione erratica del migrante.
Di particolare rilievo quest’anno la presenza di autori francesi: Maylis de Kerangal, Florence Delay, narratrice, drammaturga e membro dell’Académie française; Philippe Forest, apprezzato per la capacità di fondere sapientemente nei suoi racconti prosa diaristica, critica letteraria, speculazione filosofica. La poetessa anglo-pachistana Moniza Alvi, il pungente umorismo del finlandese Kari Hotakainen, la nostalgia per l’adolescenza del norvegese Lars Saabye Christensen, e l’altro grande nord del giallo con Jo Nesbø, Peter May e David Lagercrantz, lo scrittore svedese che si è assunto l’onere di dare un seguito alla trilogia Millenium di Stieg Larsson. Due prestigiosi ritorni sono quelli di Joseph O’Connor e di Kazuo Ishiguro con il nuovo romanzo dopo dieci anni di silenzio. Tracy Chevalier condurrà un’inusuale immersione per fantasie di stoffe e colori nella vecchia America dei pionieri, con laboratori per grandi e piccini.
Björn Larsson sarà il protagonista dell’incontro dedicato alla fan fiction, pratica che coinvolge migliaia di ragazzi nella scrittura di nuove storie a partire da personaggi e mondi di romanzi o saghe di successo. Tra gli autori che incontreranno il pubblico dei ragazzi segnaliamo anche la canadese Susin Nielsen, Ingrid e Dieter Schubert, la coppia di scrittori/disegnatori olandesi, Zerocalcare e l’inglese Kevin Brooks.
Un focus particolare è dedicato alla letteratura greca: saranno rappresentate tre generazioni di scrittori ellenici attraverso Alki Zei, Petros Màrkaris, Christos Ikonomou, per capire come si vede il mondo dalla Grecia, quali sono i sentimenti, le speranze, i timori vissuti quotidianamente, e come tutto questo si riflette nella produzione artistica e letteraria. Lo sguardo del Festival si rivolgerà anche all’Africa, ai suoi narratori, ai testimoni della sua vivace e contraddittoria modernizzazione. Un dialogo d’eccezione è quello del premio Nobel Wole Soyinka e Romano Prodi, più volte negoziatore Onu in Africa. La seconda generazione di scrittori africani della diaspora sarà rappresentata dai nigeriani Okey Ndibe e Noo Saro-Wiwa, figlia del grande intellettuale e attivista politico Ken Saro-Wiwa.
Spostandoci verso il Mediterraneo, tra gli ospiti più attesi di questa edizione ci sono l’algerino Kamel Daoud, autore di una riscrittura di Lo straniero di Camus, l’egiziano Mohamed Shennawy e la libanese Lena Merhej che parleranno degli spazi di libertà aperti ai fumettisti nelle società islamiche; mentre l’israeliano Assaf Gavron affronterà la controversa realtà degli insediamenti dei coloni israeliani in Cisgiordania. Al centenario del genocidio degli armeni è dedicato l’incontro tra Antonia Arslan, Marcello Flores e Pinar Selek, attivista per i diritti umani e sociologa turca.
Alla ricerca dell’Italia s’indirizzano molti degli incontri con i narratori italiani di questo Festival: Vinicio Capossela e Fabio Genovesi inerpicandosi tra i paesi dove il tempo si è fermato, Andrea Vitali e Adrian Bravi scovando la vena comica della provincia italiana, Melania Mazzucco ritrovando il nostro patrimonio artistico, Silvio Perrella cercando di riportare alla luce – insieme a Luca Molinari – gli angoli più nascosti di Napoli, Maurizio Maggiani chiamando all’appello un’intera generazione per comprendere il fallimento storico del nostro paese. A questi si affianca l’incontro con Letizia Battaglia, che permetterà di ripercorrere una vita straordinaria impegnata a fotografare le tradizioni, i volti, i lutti della Sicilia. A forme e generi della narrativa sono dedicati, spesso per coppie di opposti, gli incontri tra Mauro Covacich e Sandro Veronesi (racconto vs romanzo), Elisabetta Bucciarelli e Paolo Colagrande (scrittura femminile vs scrittura maschile), Michele Mari e Francesca Scotti (sul romanzo di formazione), Luigi Guarnieri insieme allo scrittore belga Stefan Hertmans, Marcello Fois con l’inglese Charles Lambert (sulla saga familiare). Otto anni dopo la scuola Levi pensata per Festivaletteratura 2007, Marco Belpoliti farà il punto sul suo lungo lavoro di ricerca dedicato all’autore torinese. Per la poesia, saranno presenti quest’anno al Festival Franco Marcoaldi, Anna Maria Farabbi e Franco Pusterla.
Il programma di Festivaletteratura quest’anno accoglie anche lo smarrimento di questo inizio millennio e cerca, attraverso molti dei suoi incontri, di rimettere insieme i pezzi o piuttosto di ricollocarli, di trovare parole e visioni del mondo meno abusate, più vicine alla realtà, capaci di rispettare il presente e di mantenere fede nel futuro. Edgar Morin e Tariq Ramadan apriranno il Festival confrontandosi a viso aperto sui fondamenti dell’illuminismo e della religione islamica. Interverranno lo psicanalista argentino Miguel Benasayag, Tzvetan Todorov, il teologo ortodosso Christos Yannaras, e ancora Carlo Ginzburg, Gianrico Carofiglio, Christian Salmon, Paolo Legrenzi, Luca Sofri, Gustavo Zagrebelsky, Raffaele Cantone, Giuseppe Pignatone, Lirio Abbate e Piercamillo Davigo, Stefano Rodotà, Luigi Zoja e padre Virginio Colmegna.
Anche gli incontri dedicati all’architettura si allineano sulla doppia prospettiva passato/futuro. All’incrocio tra storia urbanistica, forma della città, narrazione familiare, dimensione privata e identitaria dell’abitare si colloca La storia della mia casa, il progetto laboratoriale coordinato da Danilo Craveia attraverso il quale Festivaletteratura rinnova la collaborazione con l’Archivio di Stato di Mantova. Come già gli anni scorsi con Genealogie e I soldati negli archivi, l’idea è di portare le persone a riconoscere la propria storia individuale in quella più grande che coinvolge tutta una comunità o il mondo intero. Quest’anno la ricerca si concentrerà sulla casa: attraverso i documenti dei catasti teresiano, lombardo-veneto e dello stato italiano relativi alla Mantova storica – interamente digitalizzati per l’occasione – i partecipanti potranno ricostruire le vicende delle proprie abitazioni partendo dal 1950 circa e risalendo all’indietro fino alla fine del XVIII secolo.
Un ospite d’eccezione quest’anno sarà l’atleta cubano Alberto Juantorena uno dei più grandi campioni di tutti i tempi: vincitore nel 1976 alle Olimpiadi di Montreal della medaglia d’oro sui 400 e sugli 800 metri e in seguito ministro dello Sport del suo paese. Non meno epiche sono le imprese sportive che si consumano al bar o all’oratorio intorno al calcio-balilla: così mentre il fumettista Alessio Spataro e Marco Malvaldi parlano delle sue origini sconosciute e dell’inventore Alejandro Finisterre, pubblico, volontari e scrittori potranno cimentarsi in una partita nel “villaggio biliardino” allestito nel centro storico della città.
Rimangono anche quest’anno i consueti appuntamenti a cui i fan del festival sono affezionati: il Vocabolario europeo, le Lavagne, scritture giovani, i Blurandevù, le parole del cibo, pagine nascoste, testimoni d’archivio, pagine della cultura, il progetto di giornalismo narrativo Meglio di un romanzo, affiancati da incontri sul tema della formazione e delle emergenze climatiche e ambientali.
Appuntamento al 9 settembre.