“Annette, un poema eroico”,
Anne Weber, Mondadori, 2021
pagg 175
€ 17,50
Ci sono creature che vengono al mondo per combattere le ingiustizie: uomini o donne, giovani o vecchi, li troverete sempre in prima linea contro gli abusi dei più forti verso i più deboli, pronti a salvare le vite altrui a repentaglio della propria.
“Eroi” li diciamo, e le loro gesta fin dall’antichità sono state tramandate dalla letteratura, orale e scritta: gli antichi Greci chiamavano “epos” questa narrazione che, via via, nel corso dei secoli si è spenta.
Forse non esistono più eroi? Forse i mezzi di comunicazione tolgono mistero e poesia, con la crudezza delle immagini e il disincanto di questo nostro cinico mondo, alle storie di questi esseri speciali?
Non sta a noi rispondere.
Certo è che se la scrittrice tedesca Anne Weber ha sentito il bisogno di incontrare la sua protagonista, di leggerne le memorie da lei già pubblicate nel 2000 e quindi tradurre in un romanzo epico la storia verissima di Annette Beaumanoir è perché questa donna, oggi quasi centenaria, eroica lo è stata veramente.
Così, sfogliando le prime pagine di “Annette, un poema eroico” (Mondadori, 2021), se non preparati a ciò che troverete, vi stupirete della forma narrativa, presentata in strofe come prevede la tradizione dell’epica.
Vi stupirete anche leggendo le pagine successive, nelle quali (fra digressioni, flash back, parentesi) l’Autrice racconta di una ragazzina, nata da una famiglia povera ma libera, che a soli diciassette anni entra nella Resistenza francese contro i nazisti, rischia la vita come staffetta, salva persino alcuni ragazzi ebrei dalla deportazione e spera vivamente che la Francia, il suo Paese, una volta liberata possa essere un posto migliore.
Resterà delusa, Annette, non solo dal nuovo corso, ma anche dall’apparato e dalle logiche interne del partito comunista, cui aveva creduto ciecamente e ora, a bocce ferme, non riconosce più.
Diventerà medico, moglie e madre, Annette, ma sempre smaniando alla ricerca di giuste cause da sostenere, di oppressi da liberare, di ingiustizie da sanare: per questo, delusa profondamente anche dalla sua patria che in qualità di colonizzatrice discrimina, imprigiona e reprime le genti che ha sottomesso (secondo lei attribuendosi una superiorità del tutto simile a quella che aveva combattuto nei nazisti), aderirà con lo slancio di sempre alla lotta clandestina per l’indipendenza dell’Algeria, farà parte del primo governo indipendente algerino e per questo rischierà la morte e dovrà cercare rifugio in Svizzera.
Passeranno molti anni, molte nuove delusioni, molti ripensamenti prima che la sentenza venga annullata e Annette possa ritornare in Francia, dove vive attualmente.
Il romanzo, naturalmente, è molto più di quello che ho qui riassunto: è la storia di una anima rimasta pura anche se fra mille contraddizioni, di una persona incapace di girare la testa da un’altra parte davanti a ingiustizie e perseguitati da salvare; è la storia di una donna animata da passioni vere, da entusiasmi accesi, talvolta persino sorprendentemente ingenui.
Se – come ho fatto io – terminata la lettura cercherete nel web le interviste rilasciate da Annette Beaumanoir la sentirete rispondere, quasi sbalordita dalla ovvietà della domanda sul perché abbia fatto tutto questo:
“Non potevo non farlo: se non lo avessi fatto, non avrei più potuto guardarmi allo specchio”.
Ma potranno gli Eroi salvare il mondo? Riusciranno con il loro impegno a cancellare ingiustizie e soprusi? O sarò tutto vano, tutto inutile?
Si legge, nel libro:
“Nel momento fuggevole, così scrive Camus, in cui
un uomo si volge all’indietro e guarda la sua vita, egli
è Sisifo che torma al suo macigno e contempla la serie
di azioni prive di legame che è lo sguardo della sua memoria
a tenere insieme e che presto sarà suggellata dalla morte.
La lotta, la continua fatica e lo sforzo per raggiungere
la cima bastano a riempire un cuore di uomo.
Dobbiamo quindi immaginarci Sisifo felice.”
E tanto basta a spiegare, se ancora ce ne fosse bisogno, perché Anne Weber, tedesca, classe 1964, abbia ritenuto necessario un poema epico per tramandare le gesta di Annette Beaumanoir, francese, classe 1923.
L’AUTORE:
Anne Weber, scrittrice e traduttrice dal tedesco al francese e viceversa, è nata a Offenbach nel 1964 e vive a Parigi dal 1983. Le sue opere hanno ottenuto in Germania diversi importanti riconoscimenti letterari, fra cui il Premio Heimito von Doderer e il Premio Johann Heinrich Voß.
Per Annette, un poema eroico Anne Weber ha ricevuto nel 2020 il più importante premio letterario tedesco: il Deutscher Buchpreis.