Maurizio De Giovanni, “Una lettera per Sara”
Rizzoli , 19 maggio 2020
pagg 356
€ 19,00
Riprendo alcuni brani della mia intervista a Maurizio De Giovanni, pubblicata su questo blog il 26 marzo scorso:
“ C’è una cosa che vorrei dire a te per prima, Giancarla: non vorrei che questo libro (“Una lettera per Sara”: n.d.r.) uscisse a librerie chiuse.(…) Non capisco per quale motivo le librerie siano rientrate nei negozi chiusi durante questa emergenza: i tabaccai sono aperti, le librerie sono chiuse. Credo sia un fatto gravissimo: i libri sono un genere di prima necessità in questo momento. Il fatto che librerie siano chiuse dovrebbe coinvolgere tutti quanti noi (autori) a cercare di aiutarle: per questo ho chiesto a Rizzoli il sacrificio di rinviare l’uscita di questo libro a quando saranno riaperte le librerie. Mi hanno spiegato che commercialmente io forse potrei essere anche favorito dalle vendite on-line, però non mi piace l’idea, quindi approfitto di te per dichiarare questa cosa e cioè che vorrei che i nuovi libri belli e forti uscissero a librerie aperte”.
Dunque, incurante delle conseguenze commerciali della sua scelta, per offrire tangibilmente solidarietà e sostegno alle librerie Maurizio De Giovanni ha rimandato la pubblicazione del libro fino ad oggi quando, finalmente riaperti questi luoghi carissimi ad ogni lettore, il pubblico vi potrà acquistare “Una lettera per Sara” (Rizzoli), terzo capitolo della serie dedicata all’enigmatica figura di Sara Morozzi, “la donna invisibile”.
Ex agente dei Servizi Segreti, apparentemente fredda, forse addirittura anaffettiva, abbiamo già scoperto nei precedenti romanzi che in realtà Sara ha abbandonato famiglia e professione perché travolta da un amore totalizzante per il suo compagno. Contraddittoria e tuttavia coerente, dopo la morte di lui sembra aspettare solo che finisca anche la sua vita, di cui nulla più le importa: ma la Vita, lo sappiamo, decide spesso a prescindere dalla nostra volontà e così Sara, suo malgrado, è costretta a “riapparire”.
In questo romanzo, proprio ora che la sua vita sembra aver ripreso colore grazie alla nascita del nipotino, nuovamente suo malgrado dovrà ripercorrere un tratto del passato suo e della collettività, rimestando fra i segreti più cupi della Storia del nostro Paese.
“Sara non è un poliziotto: è una giustiziera e la sua è la mia serie più noir”, dice Maurizio de Giovanni nella intervista alla quale mi riferivo in apertura, nel corso della quale abbiamo parlato anche di molti altri personaggi e argomenti: del resto, poche cose sono piacevoli come leggere le pagine di Maurizio De Giovanni e ragionarne con lui.
Vi ripropongo il link di quella chiacchierata, invitandovi a cercare su queste pagine anche le mie precedenti chiacchierate con uno degli Autori italiani – non a caso – fra i più amati dei nostri giorni.